
È un’infezione di origine virale che si manifesta di solito con febbre improvvisa, brividi, mal di testa, malessere, dolori muscolari, tosse secca. Successivamente compaiono mal di gola, raffreddore, tosse più intensa, spesso dolori addominali, nausea e vomito. La febbre dura in genere 4-5 giorni, la tosse ed il raffreddore possono persistere più a lungo.
La malattia colpisce un elevato numero di persone, soprattutto i bambini. La diffusione della malattia risulta infatti più agevole nelle collettività, laddove sono più frequenti le occasioni di contatto e di affollamento.
Quasi sempre le epidemie si verificano nei mesi invernali, e durano 4-8 settimane
Quando l’organismo viene aggredito da virus o da batteri, spesso si difende aumentando la sua temperatura, perché in questa situazione i germi crescono con difficoltà, e il sistema immunitario di difesa diviene più efficiente.
Anche se può sembrare strano, quindi, la febbre è, nella maggior parte dei casi, una reazione naturale e utile.
La febbre quindi è una “spia” che segnala che può esserci qualcosa che non va, che il corpo sta reagendo all’attacco di una malattia. Per questo motivo è necessario osservare il bambino nel suo complesso e considerare le condizioni generali del bambino più importanti del livello di temperatura raggiunto.
Cosa è importante osservare nel bambino con febbre?
- è abbastanza vivace soprattutto quando la febbre si abbassa un pochino?
- assume una quantità sufficiente di acqua e di altri liquidi?
- ha voglia di giocare?
oppure:
- piange frequentemente?
- è molto lamentoso e sofferente?
- vuole stare solo in braccio?
Inoltre bisogna osservare se presenta altri disturbi oltre la febbre:
- ha dolore alle orecchie?
- respira con difficoltà, o tossisce in modo molto insistente e disturbante?
- lamenta mal di gola?
- ha macchie sul corpo?
- presenta vomito o diarrea?
- ha mal di pancia?
Il più delle volte è necessario attendere 24 ore prima che questi segni siano evidenti.
Cosa fare
- Ancor prima di somministrare farmaci, è utile:
offrire spesso al bambino liquidi a temperatura ambiente (acqua, tè, camomilla) un poco zuccherati, a piccoli sorsi, a volontà - non coprirlo in maniera eccessiva (perché così facendo non si permette al corpo di traspirare e, pertanto, di disperdere calore)
- preparargli piccoli pasti facilmente digeribili, e non forzarlo se non ha appetito
Quando somministrare farmaci?
I farmaci antifebbrili vanno somministrati se la febbre è causa di “disagio”: di solito ciò si verifica per temperature superiori ai 38.5°C ascellari, ovvero ai 39°C rettali. Se invece la febbre è di lieve entità, se il bambino è abbastanza tranquillo e non lamenta dolori, di solito non è necessaria alcuna terapia medica.
Farmaci antifebbrili
Il farmaco di primo impiego è il Paracetamolo. É consigliabile lo sciroppo. Possono essere utilizzate anche le bustine e, nei bambini più grandi, le compresse. Le supposte vanno riservate ai casi di vomito o di rifiuto a prendere le medicine per bocca (perché vengono assimilate meno bene e più lentamente).
La dose di sciroppo dipende dal peso del bambino (e NON dalla sua età).
Il farmaco abbassa la febbre dopo circa 1 ora, e la sua efficacia persiste di solito per 4-5 ore (non sempre riporta la temperatura a valori normali). Può essere somministrato nuovamente dopo 6 ore circa se la febbre torna ad essere elevata e crea disturbo al bambino.
Se è poco efficace, la dose, su consiglio del pediatra, può essere aumentata, o somministrata ad intervalli più brevi (ad esempio dopo sole 4 ore).
L’Ibuprofene è meno usato rispetto al Paracetamolo poiché può anche causare dei piccoli disturbi gastrici quando viene somministrato a stomaco vuoto anche se dai bambini è molto ben tollerato e non ha altri effetti collaterali di rilievo. La peculiarità di questo prodotto è quella di associare all’azione antipiretica quella antinfiammatoria, dunque se un bambino ha la febbre e ha mal di gola, male all’orecchio o lamenta dolori articolari questo medicinale è più adatto.
Quando consultare il pediatra?
- il bambino ha pochi mesi
- la febbre persiste da più di 48 ore
- sono presenti altri disturbi importanti o le condizioni generali non sono buone
- la temperatura è molto elevata, causa sofferenza al bambino, e non si abbassa dopo avere somministrato il paracetamolo
è importante riferire:
- l’età del bambino
- la dose di farmaco somministrata
- la temperatura misurata correttamente
- la durata della febbre
- eventuali altri disturbi
- se il bambino è stato a contatto, nei giorni precedenti, con persone ammalate
- Paracetamolo
La formulazione consigliata è lo sciroppo, in quanto consente l’assorbimento più rapido e più costante. La dose è di 10-15 mg per kg per dose. Quando si utilizzano gli sciroppi la dose in ml può essere calcolata rapidamente dividendo il peso del bambino per 2.
Le supposte andrebbero riservate solo ai casi di vomito o di rifiuto dello sciroppo da parte del bimbo.
La dose può essere ripetuta ogni 4-6 ore.
Peso del bambino in Kg | ml di sciroppo | supposte |
---|---|---|
4-5 | 2-2,5 | 3/4 da 80 |
6-7 | 3-3,5 | 1 da 80 mg |
8-9 | 4-4,5 | 1 da 125 mg |
10-11 | 5-5,5 | 3/4 da 250 mg |
12-15 | 6-7,5 | 3/4 da 250 mg |
16-19 | 8-9,5 | 1 da 250 mg |
20-24 | 10-12 | 1 da 300 mg |
25-34 | 12,5-15 | 3/4 da 500 mg |
oltre 35 | 15-20 | 1 da 500 mg |