
L’intolleranza alimentare è una reazione dell’organismo che non coinvolge il sistema immunitario con una risposta immediata, come avviene invece nel caso dell’allergia, e che dipende dalla difficoltà a digerire o a metabolizzare un alimento o un suo componente, o le sostanze ad esso aggiunte. Il grado dell’intolleranza è influenzata dalla quantità ingerita di alimento non tollerato. L’intolleranza può insorgere a qualsiasi età ed essere causata da un consumo esclusivo, eccessivo, prolungato o abbondante di un alimento, o derivare da una predisposizione genetica personale all’ errato metabolismo o smaltimento all’interno dell’organismo di una molecola. I sintomi che il corpo manifesta in presenza di un’intolleranza alimentare, sono molteplici e di varia intensità: malessere generalizzato, stanchezza cronica, disturbi del sonno, ansia, irritabilità, ritenzione idrica, inestetismi cutanei, sovrappeso, cattiva digestione, senso di gonfiore e pesantezza post-prandiali, diarrea o costipazione, flatulenza, cefalea difficoltà di concentrazione, dermatite, eczema, ecc…
I sintomi insorgono lentamente, e si possono manifestare anche a distanza di 36-72 ore dall’ingestione dell’alimento non tollerato creando uno stato di infiammazione. Per questo è difficile comprendere quale alimento ne sia responsabile e spesso si continua ad assumerlo andando ad aumentare infiammazione e malessere. Il nostro organismo reagisce instaurando un’ipersensibilità ritardata mediata dalle immunoglobuline IgG (un tipo di anticorpi) che in laboratorio possono essere rilevate e dosate . I risultati ottenuti da questo test saranno utili per costruire una dieta personalizzata che escluda per un determinato periodo di tempo l’alimento o gli alimenti incriminati, senza creare degli squilibri nutrizionali e puntando sulla varietà dei cibi e la stagionalità di frutta e verdura. In questo modo inizierete a disintossicare il vostro corpo e a sentirvi più energici e vitali!
Intolleranza al lattosio
Il lattosio è un disaccaride formato da glucosio e galattosio ed è contenuto nel latte e in alcuni dei suoi derivati. Per poter essere assorbito correttamente, ha bisogno di essere scisso nelle due molecole che lo compongono dalle lattasi, enzimi che si trovano nei microvilli dell’intestino tenue. L’enzima lattasi è presente nel bambino fino all’età di 3-5 anni. Successivamente si assiste ad una progressiva riduzione dell’attività della lattasi, fino al 90-95%. In età adulta, la capacità digestiva del lattosio può mantenersi a livelli elevati, medi o scendere notevolmente fino a scatenare un’intolleranza acquisita. L’attività residua condiziona la quantità massima di lattosio che si può consumare senza soffrire dei disordini gastrointestinali tipici di questa condizione (malessere generalizzato, stanchezza cronica, diarrea o costipazione, meteorismo, flatulenza, ritenzione idrica, ecc…). A tal riguardo, nella popolazione esistono differenze significative frutto di polimorfismi del gene che codifica per l’enzima.
Quando c’è una carenza dell’enzima lattasi di tipo quantitativo (per cause genetiche) o di tipo qualitativo (per compromissione dei villi intestinali a causa di una errata alimentazione che crea una situazione di infiammazione), essi non svolgono la loro funzione e permettono al lattosio di fermentare nell’intestino producendo idrogeno e metano e creando la sintomatologia sopracitata.
Intolleranza al glutine e celiachia
Il glutine è la frazione proteica contenuta in alcuni cereali tra i quali frumento, orzo, farro, avena e segale. Il suo consumo abituale attraverso la dieta, può portare a un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, in soggetti geneticamente predisposti e instaurare la Malattia Celiaca. La Celiachia è dovuta all’instaurarsi di un’intolleranza permanente al glutine che se non tempestivamente diagnosticata e corretta, può portare alla manifestazione di sintomi sempre più fastidiosi, fino ad arrivare alla distruzione dei villi intestinali con marcato malassorbimento o a complicanze gravi come il linfoma intestinale. In Italia la frequenza della Malattia Celiaca è stimata in 1 su 100 individui. La Celiachia può insorgere in età pediatrica con sintomi quali diarrea, vomito, arresto della crescita e calo ponderale, ma anche in età adulta quando si può manifestare con una sintomatologia molto varia e aspecifica (anemia, crampi addominali, diarrea, stanchezza cronica, ecc…). Un’altra possibile manifestazione della Celiachia è la Dermatite Erpetiforme caratterizzata da lesioni cutanee specifiche e distintive, che regrediscono dopo l’eliminazione del glutine dalla dieta, così come il resto della sintomatologia. La diagnosi della malattia viene effettuata attraverso la ricerca sierologica e la biopsia duodenale in corso di duodenoscopia. Gli accertamenti diagnostici devono essere eseguiti in corso di dieta comprendente il glutine. L’unica terapia disponibile è la dieta aglutinata, nel rispetto dei fabbisogni nutrizionale del paziente.