
Che cos’è?
L’endometriosi è una malattia cronica e complessa, caratterizzata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero (endometrio) in sede ectopica, quale intestino, legamenti uterini, ovaie, tube, peritoneo, vagina, vescica e, in casi rarissimi, anche in organi a distanza, ad esempio polmoni.
Colpisce le donne in età fertile, dalla pubertà alla menopausa, in particolare la fascia di età che va dai 25 ai 45 anni.
Quanto è frequente?
Si stima che circa il 10% delle donne in Europa sia affetto da endometriosi e che il 30%-40% dei casi di infertilità femminile sia dovuto a questa patologia.
In Italia le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni.
Come si riconosce? Quali sono i sintomi?
L’endometriosi nel 60% dei casi è sintomatica fino ad essere per alcune pazienti una patologia invalidante.
I sintomi sono diversi a seconda della localizzazione.
Può manifestarsi principalmente con dolore pelvico in fase mestruale o durante i rapporti sessuali, dolore pelvico cronico, mestruazioni abbondanti ed anche con disturbi dell’alvo, dolore durante la minzione, perdita di sangue dal retto, dolore durante l’evacuazione, sangue nelle urine.
Può inoltre alterare l’anatomia pelvica e comportare la chiusura delle tube o la mancata ovulazione compromettendo la fertilità della donna.
Come si può diagnosticare?
La diagnosi si fa innanzitutto su base clinica, cioè partendo dai sintomi che la donna riferisce. Il medico chiederà in particolare come sono i cicli mestruali, se i rapporti sessuali sono dolorosi, se si stanno cercando figli e non arrivano.
Il secondo step è la visita ginecologica, che può dare indicazioni su un’eventuale endometriosi con localizzazioni a livello vaginale, retto-vaginale o del collo dell’utero.
L’ecografia transvaginale permette invece di individuare con chiarezza eventuali cisti a carico delle ovaie.
A volte, questi strumenti non bastano per una diagnosi definitiva: in questi casi la certezza può essere ottenuta con la laparoscopia, una tecnica chirurgica mini-invasiva che consente di esaminare l’interno dell’addome.
Qual è il trattamento?
In genere per prima cosa si interviene con una terapia farmacologica, a base di pillola anticoncezionale che, interrompendo l’attività ovarica e riducendo in modo significativo il sanguinamento mestruale, rallenta molto anche l’endometriosi.
Più di recente sono stati introdotti farmaci specifici per questa malattia a base di progestinici, che inibiscono le modificazioni endometriali senza alterare la normale funzionalità ormonale ovarica.
Se le terapie non sono sufficienti o se i sintomi sono in partenza molto severi o vengono subito individuati cisti e noduli importanti, si preferisce una strategia chirurgica.
L’intervento avviene in laparoscopia e permette di rimuovere i tessuti anomali.